23-05-2021

Alle 20.45 di ieri sera è terminato il campionato di calcio della Serie A, con il titolo già assegnato, ma con un finale trilling in cui tre squadre si sono giocate l’accesso alla tanto agognata Champions League: Milan, Napoli e Juventus, in rigoroso ordine di classifica.

L’Inter aveva già giocato nel pomeriggio ed aveva giustamente festeggiato sia con una roboante vittoria, 5 a 1, sulla malcapitata Udinese (reti di Young, Erikson, Martinez, Lukaku e Perisic), sia con i tifosi che si sono assiepati fuori dallo Stadio acclamando i propri idoli mentre si affacciavano dalla Torre Nord.

Rinnovando i complimenti a chi dopo 38 partite si è meritatamente cucito lo scudetto sul petto, come capita sempre, passiamo a descrivere ciò che hanno vissuto i tifosi di queste tre squadre blasonate e di livello, che si son contese gli ultimi due posti per la prossima Champions League.

I pronostici in partenza davano per esclusa fin da subito la Juventus per due motivi: in primis la posizione in classifica (quinta), con il proprio destino quindi nelle mani degli altri; poi, la classifica avulsa che la penalizzava rispetto al Napoli e al Milan.

Molti avrebbero giurato che l’Atalanta non avrebbe fatto sconti al Milan tuttavia, analizzando le statistiche della partita, è evidente che i giocatori della Dea, forse scarichi per la finale di Coppa Italia giocata, persa proprio contro la Juventus, non hanno fornito una prestazione all’altezza delle aspettative. Il possesso palla, tanto superiore quanto sterile, ha partorito alla fine un misero tiro in porta a fronte di una media stagionale di oltre 10 tiri a partita. La partita si è risolta con una doppietta dell’ex di turno Franck Kessiè, soprannomminato “il Presidente“, che segna entrambi i rigori assegnati (le immagini confermano la loro regolarità).

Per i tifosi della Juve, che nel frattempo aveva già archiviato la pratica Bologna con 3 gol nel primo tempo (Chiesa, Morata e Rabiot) e 1 nel secondo (Morata), le speranze si riducevano visto anche il Napoli giocare in casa contro un Verona ormai tranquillo da settimane ed in piena crisi di risultati.

Le parole di chi stava guardando la partita, non io per essere sincero, raccontano però di un Napoli in difficoltà sulle gambe e probabilmente con una pressione che si faceva minuto dopo minuto più pesante, visto l’obbligo di vincere.

La partita veniva indirizzata dalla parte giusta con un altro gol dell’ex Amir Rrahmani, che in piena area sugli sviluppi di un calcio d’angolo regalava, almeno temporaneamente, la Champions al Napoli. Il castello eretto da Gattuso si è sciolto dopo neanche 10′: la difesa del Napoli si fa sorprendere scoperta da un lancio di 40 metri mentre Faraoni mette il turbo, supera Hysaj e fredda l’incolpevole Meret.

Gli ultimi 20′ più recupero sono stati, per i tifosi di Juventus e Napoli, i più lunghi e drammatici che uno sportivo possa vivere; il fischio finale decreta la gioia da una parte e lo sconforto degli altri.

La stagione termina con un esonero via Twitter di Aurelio De Laurentiis nei confronti di Gennaro Ivan Gattuso, che si sarebbe meritato ben altro trattamento ma non tutti hanno la delicatezza per affrontare certi momenti con lucidità e pacatezza.

In casa Milan grande compostezza di Pioli e soprattutto di Paolo Maldini, mentre in casa Juve un “entusiasta” Andrea Pirlo si è detto pronto ad affrontare una nuova stagione alla guida dei bianconeri…

Chissà… staremo a vedere.

Tolta la corsa Champions League, puntiamo l’attenzione sulla Lazio che, sconfitta a Sassuolo, va in Europa League col Napoli, mentre la Roma regala a Mourinho l’accesso alla prima Conference League della storia, dopo aver recuperato i due gol di svantaggio contro lo Spezia (il “Faraone” El Shaarawy e l’armeno Mkhitaryan).

Menzione d’onore per il Sassuolo che batte la Lazio (goal di Kyriakopoulos e Berardi) e che solo per differenza reti non toglie la Conference League alla Roma.

Il prossimo anno si ricomincia da zero, come sempre, e l’augurio che si possa fare è che possa crescere la capacità critica di giornalisti e tifosi!

 

 

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by Fabrizio Roscitano

 

 


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