“A Mandrà, io nun so che dittè. E, anche se te lo dicessi, che te lo dico a fa…”

Se dovessi scegliere un modo per dare l’ultimo saluto a Gigi Proietti, probabilmente userei una delle sue frasi più famose, scelta dal film che lo vide trionfare nei cuori dei suoi fan: FEBBRE DA CAVALLO.

Gigi Proietti ci ha lasciato il 2 novembre del 2020, il giorno del suo 80mo compleanno, e lo ha fatto con la stessa grazia di un consumato attore di teatro che, al termine dell’ennesima replica di successo, fa calare il sipario e si gode gli applausi del pubblico.

Gigi nasce nel 1940, a Roma, e l’amore per la recitazione lo accompagna fin dalla giovane età.

I film che lo hanno visto interprete, sia sul grande che sul piccolo schermo, sono tantissimi – da “Brancaleone alle Crociate”, di Mario Monicelli, a “Il Maresciallo Rocca” – così come molti sono i grandi nomi che lo hanno affiancato: Vittorio Gassman, Enrico Montesano, Sofia Loren.

Proietti, però, non è stato solo un attore ma anche un doppiatore: sua, infatti, è la voce di Gatto Silvestro e di Silvester Stallone nel primo “Rocky”.

Gli spettacoli teatrali verranno sempre ricordati come momenti indimenticabili da chi ha avuto la fortuna di assistervi, con un uomo che da solo riusciva a riempire lo spazio e il palcoscenico in modo unico e personale. La mimica, il tono della voce, le battute, tutto in Gigi Proietti è ed è stato teatro.

È per questo motivo che oggi siamo in piedi per l’ultimo applauso, in una standing ovation che vuole essere un tributo a un uomo che ci ha lasciato, è vero, ma col sorriso.

Potrei esserti amico in un minuto ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce” è una delle sue frasi preferite e noi vogliamo farla nostra e applicarla ogni giorno.

Ciao Mandrà… lo spettacolo deve continuare. Tu, però, salutaci Er Cavaliere Nero e diglje che nu ce stancheremo mai de sentì la sua storia!