Stanotte è stata compiuta una missione che ha dello straordinario: per la prima volta, nella storia dell’uomo, abbiamo testato il sistema di difesa planetario da eventuali asteroidi in grado di colpire la Terra e provocare danni all’umanità.

All’1.14, ora italiana, la sonda americana DART si è schiantata a quasi 24.000 km/h contro l’asteroide Dimorphos, a 11 milioni di km da noi, orbitante intorno a Didymos, un suo “gemello” largo 780 m, con l’intento di deviarne la traiettoria.

L’intera operazione è stata filmata grazie a una telecamera montata su DART che ha documentato tutta l’operazione fino all’impatto.

Grazie alla diretta NASA, abbiamo potuto assistere a uno spettacolo da lasciare senza fiato e che rappresenta un passo importante per “umanità”: implementare un sistema di difesa planetaria da oggetti provenienti dallo spazio, in grado di provocare l’estinzione di massa, basato sull'”impatto cinetico”.

DART, realizzato dalla NASA circa un decennio fa, ha una struttura molto semplice e si compone di un solo strumento, il Didymos Reconnaissance and Asteroid Camera for Optical navigation – DRACO – con cui ha identificato Dimorphos, orientandosi verso di esso.

L’Italia è stata in prima linea in questa missione grazie a LICIACube (Light Italian CubeSat per l’imaging di asteroidi), un satellite progettato, realizzato e fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana, che si trovava a 50 km di distanza e che ha documentato tutta l’operazione raccogliendo le informazioni fondamentali sulla composizione e sulla struttura dell’asteroide.

K. D.

 

 

 

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