Longobardi si prepara ad accogliere la quarta edizione di Minestra, il festival transfemminista che rompe le geografie imposte.
Dopo una pausa rigenerativa, Minestra torna il 7 agosto 2025 nel centro storico di Longobardi (CS) con il tema “No Geography“, un’indagine artistica e politica sulla geografia di genere. Il festival, organizzato da Gynestra, collettivo transfemminista nato nel 2021, propone un ricco programma di teatro, musica, arti performative, installazioni e laboratori.
Crowdfunding attivo: sostieni Minestra 2025
Per realizzare questa nuova edizione, Gynestra ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso. L’obiettivo? Garantire un ambiente creativo, sicuro e accessibile, supportando artiste e artisti impegnatə su tematiche transfemministe e intersezionali.
Contribuisci al progetto:
https://www.produzionidalbasso.com/project/minestra-2025-no-geography
Line up d’impatto per una geografia senza confini
Tra le protagoniste della serata troviamo:
- Giulia Mei, cantautrice palermitana, nota per il brano Bandiera, simbolo delle manifestazioni del 25 novembre, vincitore del Premio della Critica Amnesty International 2024.
- Anafem, rapper militante antifascista e antispecista, con sonorità hip hop dal forte impatto sociale.
- Yung Paninaru, progetto queer e comunista che mescola trap e hyperpop con messaggi intersezionali.
Performance e laboratori tra arte e attivismo
- Alessandra Ricotta porterà sul palco la sua stand up comedy femminista.
- Sara Brusco, cofondatrice di Gynestra, si esibirà in un atto performativo intimo sulla partenza e sulle radici familiari.
- L’associazione Micce, reduce da una residenza di quattro giorni, coinvolgerà il pubblico con una performance interattiva nata dal workshop “The Metis Method”, riflessione collettiva sul vissuto delle donne e delle persone non binarie negli spazi urbani.
Minestra: un festival, una comunità, una visione politica
No Geography è molto più di un tema: è una dichiarazione d’intenti. Minestra 2025 si propone come uno spazio di discussione, azione e partecipazione, capace di creare una vera e propria cartografia del genere che sia plurale, accessibile e decoloniale.
Un evento necessario per territori a rischio spopolamento, come Longobardi, che diventano così centri vivi di cultura e attivismo.
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