I PETRALI
I dolci di oggi provengono dalla Calabria, da Reggio: i Petrali

I Petrali sono dei dolci a base di pasta frolla ripieni di un battuto di fichi secchi, noci, mandorle, uva sultanina, buccia di arancia e di mandarino, il tutto lasciato per giorni nel vin cotto (anche se esistono delle piccole varianti in base alle zone e alle tradizioni di famiglia).
Una volta cotti al forno, la superficie viene guarnita con piccole palline di zucchero colorate o con la glassa di cioccolato.
I Petrali possono essere a forma di mezzaluna (chiusi), oppure a fagottino (aperti), come nel caso delle comunità dell’area grecanica, sulla costa ionica (Condofuri, Bova, Palizzi…)
Le radici dei Petrali potrebbero affondare in alcune feste pagane, i PROTELIA, in cui i genitori delle giovani spose porgevano delle offerte alle divinità in modo da assicurarsi la loro benevolenza in vista del matrimonio, che si sarebbe tenuto nel mese di Gennaio, dedicato al rito.

Il cristianesimo, poi, unì le due feste assorbendole nell’unica natalizia e i Petrali si trasformarono, perciò, in un dolce tipico del periodo.
Ma esiste un’ulteriore leggenda: un prete voleva offrire ai propri fedeli un dolce in occasione del natale ma non sapeva come fare. Ecco, dunque, che con la sua perpetua “inventò” i Petrali.
K. D.
(l’immagine di copertina è tratta da Jeu u sacciu cu’ sunnu i cristiani)
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