Per la rubrica SE NON LO SAI SALLO, oggi parliamo di: “L’ODORE DELLA CARTA”
I libri sono degli scrigni segreti perché contengono storie nelle storie (quella dei personaggi e, anche, quella dello scrittore) e perché custodiscono un segreto segretissimo: sono in grado di farti innamorare di loro.
Parliamo dell’odore della carta. È impossibile resistergli: non appena lo percepiamo, automaticamente avviciniamo il naso ai fogli e inspiriamo forte quel profumo speziato, intenso e così particolare.
Il chimico e insegnante inglese Andy Brunning si è preso la briga di analizzarlo per capire la sua composizione. L’uomo afferma che tra tutti gli elementi, tre sono quelli fortemente riconoscibili: l’inchiostro, il metodo di lavorazione della carta e infine la tecnica di rilegatura, quindi il tipo di colla.
Ma… e il ma è d’obbligo… esattamente come accade per il vino, anche nel caso dei libri l’invecchiamento li rende più fragranti.
La lignina e la cellulosa delle pagine infatti, si scompongono col passare del tempo. Questo processo di degradazione si chiama “idrolisi acida” che, tradotto in termini romantici per noi lettori, significa “odore di libro vecchio”.
Guido Guinizelli ha detto “Al cor gentile rempaira amor…” ma, in realtà, voleva dire “lo sciaro de la pagina amor rende lo sguardo”.
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